La Costituzione italiana compie 70 anni: venne firmata il 27/12/1947 dal Capo Provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola

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La Costituzione italiana compie 70 anni. Dopo 18 mesi di lavoro dell’Assemblea Costituente, la carta costituzionale venne firmata il 27 Dicembre del 1947 dall’allora Capo Provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola. Entrata in vigore il 1° Gennaio 1948, è composta da 139 articoli e 18 disposizioni transitorie e finali ed è rimasta “intatta” nei suoi contenuti fondamentali.

I Principi Fondamentali

I primi 12 articoli sono i “Principi fondamentali” della Costituzione, la base su cui poggia tutta la vita civile.

L’articolo 1 sancisce la natura del nostro Paese, non più una monarchia ma una Repubblica: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

L’articolo 2 ribadisce i diritti inviolabili dell’uomo: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”

L’Articolo 3 ricorda l’uguaglianza di tutti i cittadini: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

L’articolo 4 istituisce il diritto-dovere al lavoro: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.

L’articolo 5 sottolinea l’unità della Repubblica: “La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento”.

L’articolo 6 protegge le minoranze linguistiche: “La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche”.

L’articolo 7 regola i rapporti tra Stato Italiano e Vaticano: “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale”.

L’articolo 8 definisce i diritti delle minoranze religiose: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze”.

L’articolo 9 ha cura della cultura e del paesaggio: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

L’articolo 10 definisce i rapporti con il diritto internazionale in materia di “stranieri”: “L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici”.

L’articolo 11 definisce l’Italia un Paese che “ripudia la guerra“: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

L’articolo 12 definisce la bandiera italiana: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”.

Le celebrazioni

I 70 anni della Costituzione vengono celebrati dalla Presidenza del Consiglio con un “Viaggio della Costituzione”, un tour in dodici tappe per portare la Carta fisicamente e idealmente in giro per l’Italia, per avvicinarla agli italiani in modo da rafforzare il loro senso di appartenenza alla Repubblica. La prima tappa è stata l’11 Settembre a Milano, città simbolo della Resistenza, con una cerimonia inaugurale a Palazzo Reale. Dopo Milano, la tappa di Catania il 5 Ottobre, quindi il 23 Novembre a Reggio Calabria e il 14 Dicembre Bari, poi Cagliari, Aosta, Roma, Venezia, Firenze, Trieste, Assisi fino a Reggio Emilia. A ciascuna delle città sono associati uno dei primi dodici articoli e un tema, intorno al quale sono promosse occasioni di incontro e dialogo. Ad accompagnare la Carta Costituzionale in questo viaggio, una mostra itinerante arricchita da approfondimenti grafici e multimediali: filmati storici, frasi celebri di personaggi chiave, commenti audio ai 12 articoli fondamentali affidati alle parole di Roberto Benigni.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)