Giallo sulle dimissioni del premier in Libano: dopo viaggi in Arabia Saudita, Parigi, al Cairo e Cipro, Hariri resta

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Il premier libanese Saad Hariri ha riferito che il presidente Michel Aoun gli ha chiesto di riflettere sulla decisione di dimettersi. In un discorso in diretta dal palazzo presidenziale di Baabda, Hariri ha dichiarato: “Ho presentato le dimissioni al presidente e lui ha auspicato che si prenda tempo per riflettere sulle cause. Ho risposto a questo auspicio, con la speranza che si arrivi a un dialogo e che si risolvano i problemi del Paese”.

Il viaggio di Hariri in Arabia Saudita, Parigi, Cairo, Cipro e l’annuncio delle dimissioni

Partito dal Libano e arrivato a Riyad, capitale dell’Arabia Saudita, il primo ministro libanese Saad Hariri aveva annunciato le dimissioni in un contesto surreale, tanto che inizialmente si temeva un rapimento. Eppure è andata proprio così, Hariri ha lasciato l’incarico di premier a sorpresa il 4 Novembre 2017, mentre era in viaggio in Arabia Saudita. Alcuni giorni dopo il viaggio a Parigi, dove ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron, poi al Cairo con il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi, infine la sosta a Cipro prima di rientrare in Libano.

Se non se l’aspettava, c’è stata una calda accoglienza a Beirut con file di auto che hanno sventolato bandiere e steso un tappeto per il premier dimissionario. Una gioia che non ha risolto il mistero sul giallo delle dimissioni di Hariri, annunciato da un paese straniero. Cosa è successo? Eppure, non c’è tempo di parlare.

La parata nel giorno dell’indipendenza e la sospensione delle dimissioni

Il 22 Novembre è il giorno dell’indipendenza: Hariri, tornato nella notte, compare alla parata militare sul viale Chafic el Wazam, accanto a lui c’è il capo dello Stato, Michel Aoun, e il presidente del Parlamento, Nabih Berri. Faccia faccia, una stretta di mano tra Hariri ed Aoun sancisce la sospensione delle dimissioni. Il presidente chiede tempo e Hariri accetta pubblicamente. Subito dopo la sfilata, il premier parla ai media libanesi dal palazzo presidenziale di Baabda confermando la sospensione delle dimissioni.

La situazione del Libano e l’appello di Aoun alle forze armate

La particolare condizione politica del Libano richiede un maggiore controllo dei confini, a cominciare con Israele. Dice Aoun: “L’eccezionale situazione politica che il libano attraversa richiede alle forze armate di mantenere massimi livelli di allerta e vigilanza per preservare la sicurezza e la stabilità”. Rivolgendosi ai soldati, il presidente ha auspicato: “Vi esorto a fronteggiare con fermezza i fuorilegge che commettono crimini organizzati e attaccano i cittadini. Vi esorto a fronteggiare ogni tentativo di approfittare delle recenti circostanze per provocare tumulti, divisioni e caos. In parallelo vi esorto a continuare a lanciare azioni preventive contro cellule terroristiche fino a che non arresterete ogni autore di crimini contro l’esercito e il popolo libanese. Vi invito ad essere pienamente preparati al confine meridionale per affrontare le minacce e le violazioni del nemico israeliano, così come i suoi complotti ostili contro il libano, il suo popolo e il suo esercito. Siete chiamati a rimanere vigili per assicurare l’applicazione della risoluzione 1701 dell’ONU in stretto coordinamento e in cooperazione con l’UNIFIL al fine di preservare la stabilità”.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)