LA QUESTIONE DI GERUSALEMME. Dopo la risoluzione ONU contro la decisione di Trump, gli Stati Uniti hanno negoziato un taglio di 285 milioni di dollari di fondi alle Nazioni Unite per il prossimo anno: la mossa è la prima rappresaglia statunitense

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Gli Stati Uniti hanno negoziato un taglio di 285 milioni di dollari di fondi all’ONU per il prossimo anno. “L’inefficienza e le spese facili delle Nazioni Unite sono ben note” ha denunciato l’ambasciatore americano all’ONU, Nikky Haley e “noi non consentiremo più che la generosità del popolo americano sia sfruttata”.

Il taglio è significativo sul bilancio ONU che nell’anno fiscale 2016-2017 è stato in totale pari a 5,4 miliardi di dollari. La mossa è la prima rappresaglia statunitense al voto con cui l’Assemblea Generale ha bocciato la decisione del presidente Donald Trump di riconoscere Gerusalemme quale capitale d’Israele e di spostarvi l’ambasciata americana da Tel Aviv. Haley aveva promesso che gli Stati Uniti si sarebbero ricordati di chi gli ha voltato le spalle.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)