GLI ARRESTI IN TURCHIA. Almeno 75 persone sono sospettate di legami con il sedicente Stato islamico ad Ankara e Istanbul: si teme che gli arrestati volessero sferrare attacchi per Capodanno. Acquistati sistemi di difesa dalla Russia

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La polizia turca ha arrestato almeno 75 persone per sospetti legami con il sedicente Stato islamico ad Ankara e Istanbul: si teme che gli arrestati volessero sferrare attacchi per Capodanno.         .

Fonti dell’antiterrorismo, a condizione di anonimato, hanno spiegato che la polizia ha condotto una serie di raid all’alba ad Ankara arrestando 29 persone, seguendo i mandati di arresto emessi dall’ufficio del Procuratore di Ankara nei confronti di 46 sospetti, la maggior parte stranieri. Altri 46 sospetti, tra cui 43 stranieri, sono stati arrestati a Istanbul, come ha spiegato una fonte della polizia anch’essa a condizione di anonimato.

L’anno scorso, nella notte tra il 31 Dicembre e il 1° Gennaio, un uomo armato sparò in un locale di Istanbul uccidendo 39 persone.

La Turchia ha acquistato sistemi di difesa dalla Russia

Affare fatto: nei giorni scorsi la Turchia ha acquistato quattro sistemi russi di difesa aerea S-400 del valore di 2,5 miliardi di dollari con il 55% della somma sotto contratto coperta dai prestiti russi. L’ha dichiarato l’AD della Corporation russa Rostec, Sergey Chemezov e l’ha confermato il ministro della Difesa della Turchia, Nurettin Canikli.

Per la Turchia, si tratta del più importante accordo di compravendita d’armi con un Paese non appartenente alla NATO, una mossa che fa ulteriormente indietreggiare le relazioni di Ankara con l’Occidente. L’intesa con Mosca, infatti, è anche una sfida ai vincoli atlantici.

Durante la conferenza stampa congiunta del presidente turco Erdogan con il suo omologo tunisino Essebsi, il ministro della Difesa turco ha confermato le parole dell’amministratore delegato della società statale russa Rostec, secondo cui il valore dell’affare ammonta a 2,5 miliardi di dollari. “È corretto: due sistemi, quattro batterie in totale, l’accordo è completato”. Il ministro ha poi rivelato che l’unico aspetto difficile dei negoziati riguardava la possibilità di prendere parte del denaro necessario all’acquisto in prestito da Mosca o se finanziare l’intera operazione con risorse proprie. “L’idea di pagare una parte dell’importo totale ottenendo un prestito ha prevalso”, ha aggiunto Canikli. “Per il resto, l’affare era già fatto”. “Posso dire che la Turchia pagherà in anticipo il 45% del valore complessivo del contratto, mentre il restante 55% sarà coperto con un prestito concesso dalla Russia”.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)