LE NOMINE AI VERTICI DELLE ISTITUZIONI UE. Due donne per la prima volta leader in Europa: la tedesca Ursula von der Leyen alla Commissione e la francese Christine Lagarde – già direttrice FMI – alla BCE. L’italiano David Sassoli all’Europarlamento

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L’intesa sulle nomine ai vertici delle istituzioni europee è stata raggiunta. L’asse franco-tedesco ha retto grazie a due donne: alla presidenza della Commissione va il ministro della Difesa tedesca Ursula von der Leyen, della CDU; alla guida della BCE la francese Christine Lagarde, attuale direttrice del Fondo Monetario Internazionale.

Alla presidenza del Consiglio, il premier liberale uscente Charles Michel. Lo spagnolo Joseph Borrell sarà invece Alto rappresentante per la politica estera. Il socialista Frans Timmermans e la liberale Margrethe Vestager saranno invece i vicepresidenti vicari della Commissione.

La presidenza dell’Europarlamento l’eurodeputato italiano PD, David Sassoli, eletto alla seconda votazione con 345 voti, a fronte della maggioranza necessaria prevista di 334 voti. L’annuncio è del presidente uscente dell’Eurocamera a Strasburgo Antonio Tajani.

Le parole di Sassoli prima dell’elezione

“Niente è possibile senza gli uomini, niente dura senza le istituzioni. Credo che il richiamo di Jean Monnet sia ancora oggi molto attuale”. Così David Sassoli, candidato presidente del Parlamento Europeo per i Socialisti, si è rivolto all’Aula di Strasburgo prima delle votazioni per eleggere il successore di Antonio Tajani.

“Sarò garante di un confronto aperto, diretto e plurale, ma sempre nel pieno rispetto delle opinioni di tutti e delle prerogative del Parlamento. Perché è in quest’Aula, anche se spesso non ce ne rendiamo conto, che si protegge la nostra indipendenza”.

“Credo che l’Europa sarà più forte con un Parlamento in grado di giocare un ruolo più importante. Abbiamo sfide decisive che nel futuro ci metteranno a dura prova, minacciando anche l’idea stessa dell’UE, sfide che potremmo affrontare se resteremo uniti, esercitando al meglio la nostra funzione legislativa di bilancio e di controllo, di indirizzo politico”.

Le parole di Sassoli dopo l’elezione

“Tutti voi capirete la mia emozione in questo momento nell’assumere la presidenza del Parlamento UE – ha detto Sassoli prendendo la parola subito dopo l’annuncio della sua elezione -. Ringrazio il presidente Tajani per il lavoro che ha svolto, per il suo grande impegno e la sua dedizione a questa istituzione”.

“Non siamo un incidente della Storia, ma i figli e i nipoti di coloro che sono riusciti a trovare l’antidoto a quella degenerazione nazionalista che ha avvelenato la nostra storia. Se siamo europei – ha aggiunto Sassoli – è anche perché siamo innamorati dei nostri Paesi. Ma il nazionalismo che diventa ideologia e idolatria produce virus che stimolano istinti di superiorità e producono conflitti distruttivi”.

“Il Consiglio europeo ha il dovere morale di discutere la proposta del Parlamento di riforma del regolamento di Dublino, perché sapete quanta tensione si crei attorno alla non gestione della questione migratoria: i cittadini si chiedono l’UE dov’è. L’Europa si deve attrezzare e i governi devono trasferire un po’ di potere all’Europa, devono collaborare di più”.

All’Europa serve “recuperare lo spirito dei padri fondatori”, “coniugare crescita, protezione sociale e rispetto dell’ambiente” e “rilanciare gli investimenti sostenibili”, ha aggiunto. L’esponente del PD ha sottolineato la volontà e l’impegno per incrementare “la parità di genere” e favorire “un maggior ruolo delle donne ai vertici dell’economia, della politica e del sociale”.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)