IL CASO RUSSIAGATE. I post, le notizie e i contenuti pubblicati da fonti russe su Facebook nel corso della campagna presidenziale americana potrebbero aver raggiunto 126 milioni di utenti. Nel mirino anche Google e Twitter

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I post, le notizie e i contenuti pubblicati da fonti russe nel corso della campagna elettorale americana per la presidenza potrebbero aver raggiunto attraverso i suoi canali 126 milioni di utenti americani. È la rivelazione di Facebook al Congresso USA.

Anche altri giganti di internet, come Google e Twitter, sono stati nell’occhio del ciclone per aver condiviso sulla propria rete contenuti poi rivelatisi legati alla Russia.

Google ha scoperto che due account collegati con la Internet Research Agency hanno speso 4.700 dollari per ricerca e pubblicazione di annunci nel corso dell’ultimo anno di campagna elettorale statunitense. Così il consigliere generale di Google Kent Walker e il direttore della sicurezza delle informazioni Richard Salgado: “Come altre piattaforme internet, abbiamo scoperto alcune prove di sforzi per deviare l’uso della nostra piattaforma durante le elezioni americane del 2016, legati alla Internet Research Agency in Russia. Continueremo a lavorare per prevenire tutto questo, perché questa mole di interferenze è inaccettabile”.

Su Twitter, invece, sono stati individuati 36.746 account che “hanno generato automaticamente contenuti legati alle elezioni” durante i tre mesi prima del voto e che sono legati ad account russi, per un totale di 1,4 milioni di tweet automatici che hanno ricevuto 288 milioni di reazioni.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)