COME IL CORONAVIRUS HA CAMBIATO IL MONDO. Gli Stati Uniti da Trump a Biden: più affidabili, fedeli e vicini agli alleati tradizionali, ma con un’eredità politica, economica e sanitaria che sarà complessa da superare

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Era Gennaio quando l’ormai ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump decideva di far uccidere da un drone Qassem Soleimani, capo dell’unità speciale della rivoluzione iraniana. Successivamente affrontava un procedimento di impeachment, di cui si sarebbe liberato grazie al Congresso poche settimane dopo. Infine invitava alla Casa Bianca Liu He, vicepremier della Repubblica popolare cinese, con cui firmava un accordo preliminare per mettere fine alla guerra commerciale tra i due Paesi.

In Febbraio iniziavano affollatissime primarie per la scelta dello sfidante democratico.

Già a Marzo, però, il mondo cominciava a fermarsi per il virus proveniente da Wuhan, in Cina. Alla fine del mese più del 47% degli statunitensi si diceva soddisfatto della presidenza Trump (il dato più alto dal giorno del suo insediamento).

In Aprile gli Stati Uniti diventano l’epicentro mondiale della pandemia. La gestione catastrofica del Covid-19, la minimizzazione del pericolo, l’indifferenza per le vittime, l’evidente trasgressione delle misure di sicurezza all’interno della Casa Bianca, l’incapacità di reagire con misure economiche coraggiose: tutto questo sottrae consensi al presidente ogni mese che passa.

A Novembre, le presidenziali più polarizzate e più partecipate di sempre, in cui Donald Trump – primo presidente dai tempi di George H. Bush a non essere rieletto – è stato clamorosamente sconfitto da Joe Biden per sette milioni di voti: con 81 milioni di voti, Joe Biden è il candidato che ha preso più voti nella storia delle presidenziali statunitensi. Tuttavia, ora si trova a dover gestire un governo di emergenza in un Paese ancora immerso nella pandemia.

Con Joe Biden gli Stati Uniti tornano sulla scena internazionale come un Paese più affidabile, fedele e vicino ai propri alleati tradizionali, soprattutto quelli europei. Ma lo fanno con una pesante eredità politica, economica e sanitaria che sarà complessa da superare.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)