IL CROLLO DEL PONTE A GENOVA. Continuano gli accertamenti e i rilievi tecnici: il disastro potrebbe essere stato determinato da “una serie di concause” e non solo dalla rottura di uno strallo. Procura pronta all’abbattimento in caso di pericolo

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Continuano gli accertamenti e i rilievi tecnici sul ponte a Genova per determinare la causa del crollo avvenuto lo scorso 14 Agosto.

Crollo determinato da una serie di concause

Il crollo potrebbe essere stato determinato da “una serie di concause” e non solo dalla rottura di uno strallo. L’ha detto Roberto Ferrazza, presidente della Commissione ispettiva del MIT, al termine del sopralluogo sulle macerie di Ponte Morandi. “Non è chiaro quale sia stato l’innesco della dinamica”, ma “il ponte non è caduto nella sua proiezione: prima si è storto, poi è caduto”. “Bisognerà lavorare ancora sul posizionamento e ribaltamento delle macerie, considerando che c’è stata una rottura che ha provocato un movimento della struttura non equilibrato”, ha aggiunto. “La Procura ha autorizzato le verifiche per la messa in sicurezza dei monconi di Ponte Morandi proposte da Anas, dopo aver avuto il parere favorevole dei consulenti. Le verifiche verranno effettuate dai tecnici di Autostrade con i consulenti della Procura”, ha poi affermato Ferrazza.

Procura pronta all’abbattimento in caso di concreto pericolo

Intanto, nell’ambito dell’inchiesta sul ponte Morandi, la Guardia di Finanza si è recata negli uffici del provveditorato delle Opere pubbliche di Genova. La Procura di Genova è pronta, in caso di concreto pericolo, ad autorizzare l’abbattimento del moncone di ponte Morandi, sequestrato il 17 Agosto dopo il crollo della campata, che si trova sopra gli edifici evacuati di via Porro. Nel caso in cui i vigili del fuoco segnalino l’eventualità di concreto pericolo la magistratura genovese si è detta “pronta a dissequestrare e autorizzare l’abbattimento”.

Le risorse per le infrastrutture

“Ci sono già molte risorse” per le infrastrutture tra fondi strutturali UE, Piano Juncker e quello italiano per le autostrade, “penso che il problema sia dare le priorità per il loro buon uso”. Così il commissario UE agli affari economici Pierre Moscovici sul piano del governo per le infrastrutture fuori dal Patto di stabilità dopo il crollo del ponte Morandi. “Esamineremo la legge di stabilità in base alle regole” e “con un occhio al debito”, e su questo “continuerà il dialogo costruttivo con Tria”.

“Come abbiamo detto il governo è con Genova e con i genovesi e non solo a parole, ma con gesti concreti”, scrive su Facebook il premier Giuseppe Conte, ricordando i primi stanziamenti per gestire lo stato di emergenza e i successivi 28,5 milioni decisi dal CDM. “Nell’immediatezza del crollo avevamo stanziato 5 milioni di euro per gestire lo stato di emergenza e ieri il Consiglio dei Ministri ha stanziato altri 28 milioni e 470 mila euro. Soldi che, come richiesto e quantificato dalla Regione Liguria, serviranno per realizzare gli interventi urgenti per la viabilità alternativa, per potenziare il sistema dei trasporti e per individuare sistemazioni abitative per i tanti nuclei familiari che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni considerate a rischio. Il governo ha messo a disposizione i fondi necessari, ma adesso pretendiamo che si faccia in fretta e che sia data una dimora a queste persone”.

Pedaggi gratuiti su A7 e A10

Autostrade per l’Italia con una nota comunica che a partire dalle ore 11 di lunedì non verrà chiesto il pagamento del pedaggio sulla rete genovese. Il transito in autostrada, come anticipato nella conferenza stampa di sabato, diventa gratuito per chi viaggia sui seguenti percorsi e viceversa: Genova Ovest – Genova Bolzaneto, Genova Prà – Genova Aeroporto, Genova Prà – Genova Pegli, Genova Pegli – Genova Aeroporto. Inoltre, precisa Aspi, con una semplice dichiarazione (recandosi presso i Punto Blu di Genova Ovest e Genova Sampierdarena, oppure scrivendo a info@autostrade.it) coloro che hanno pagato il pedaggio sulle stesse tratte a partire dal 14 Agosto potranno chiederne il rimborso. Ai possessori di Telepass i transiti a partire dal 14 Agosto sulle tratte in questione non verranno fatturati, senza che ci sia bisogno di alcuna azione da parte loro, conclude la nota. La società ha poi fatto sapere di avere ricevuto “in data odierna la lettera di contestazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, già anticipata dalla stampa nei giorni scorsi”. Il MIT, ricorda Autostrade, “ha assegnato alla società il termine di 15 giorni per fornire le relative controdeduzioni”.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)