LE ELEZIONI IN RUSSIA. Il presidente Putin ha vinto con il 76% dei voti, inizia per lui il quarto mandato: “Il successo è il nostro destino, lavoreremo tutti duramente per il futuro della grande Russia. Davanti a noi sfide enormi, serve una svolta”

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Il presidente russo Vladimir Putin ha vinto le elezioni con il 76,6% dei voti. Lo fa sapere la Commissione Elettorale Centrale diffondendo i dati preliminari al termine dello scrutinio. Ora la Commissione ha 10 giorni di tempo per presentare i dati definitivi.

L’affluenza

A partecipare alla giornata elettorale, sono stati oltre 73 milioni di russi (pari al 67,49%), rispetto ai 71,8 milioni delle ultime presidenziali del 2012. Anche a Mosca e a San Pietroburgo, le due capitali dove si concentra l’elettorato più critico di Putin, il presidente ha raccolto più del 70% delle preferenze, con un’affluenza di circa il 60%.

L’opposizione

È mancata una vera e propria opposizione: al secondo posto, Pavel Grudinin, il candidato del Partito Comunista della Federazione Russa (CPRF), con il 13% circa. Terzo il leader del Partito Liberal Democratico della Russia Vladimir Zhirinovsky, attorno al 6% dei voti. Ksenia Sobchak ha il 2% delle preferenze, Grigory Yavlinsky, di Yabloko, guadagna l’1% delle schede. Maxim Suraykin e Boris Titov ottengono lo 0,7%, Sergei Baburin lo 0,6%.

Le parole di Putin

Così Vladimir Putin, rieletto per il quarto mandato, parlando alla folla davanti al Maneggio, nel cuore di Mosca a pochi passi dal Cremlino: “Grazie a tutti i nostri sostenitori per questo risultato: ora è importante essere uniti e includere nella nostra squadra anche chi ha votato altri candidati. Il successo è il nostro destino. Lavoreremo tutti duramente per il futuro della grande Russia. Davanti a noi ci aspettano sfide enormi, dobbiamo risolvere i problemi della nazione, serve una svolta. Questo risultato significa che è stato approvato quello che abbiamo fatto in condizioni difficili in questi anni ma anche quello che faremo, ciò che abbiamo proposto: mi auguro che le forze politiche si sforzino di pensare al bene del paese prima che al loro tornaconto”.

Sul caso Skripal

Dopo la rielezione, Putin ha parlato per la prima volta del caso Skripal: “È assurdo pensare che abbiamo tentato di avvelenare Skripal prima delle elezioni e dei Mondiali di calcio. Se si fosse trattato di nervino di tipo militare Serghei Skripal sarebbe morto sul posto: noi abbiamo distrutto il nostro arsenale chimico mentre i nostri partner non lo hanno ancora fatto”.

Il caso Skripal

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)