L’ULTIMO DISCORSO SULLO STATO DELL’UNIONE. Il presidente della Commissione europea Juncker: “Non ricorriamo ad un nazionalismo che cerca capri espiatori da distruggere invece di farci coesistere in modo migliore. Dobbiamo essere vigili”

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Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha pronunciato il suo ultimo discorso sullo Stato dell’Unione a Strasburgo.

No ai nazionalismi che distruggono

“L’Europa deve restare un continente di apertura e tolleranza, non sarà mai una fortezza che volta le spalle al mondo. È necessario rispettare l’Unione europea. Non ricorriamo ad un nazionalismo che cerca capri espiatori e cerca di distruggerli invece di farci coesistere in modo migliore. Non penso che siamo alla vigilia di una catastrofe come quella della prima guerra mondiale, tuttavia dobbiamo ricordarci di essere felici perché viviamo in un continente di pace grazie all’Unione europea: per questo dobbiamo rispettarla meglio, difendere il nostro modo di essere e di vivere. Sì al patriottismo che non è rivolto contro gli altri, no al nazionalismo che respinge e detesta gli altri, che distrugge, cerchiamo invece soluzioni che ci permettano vivere insieme. Mai più la guerra, dicevano i nostri padri fondatori, ciò per noi è un faro, dobbiamo essere vigili”.

Sì alla solidarietà duratura

“È impossibile ogni volta che arriva un’imbarcazione elaborare soluzioni ad hoc. Le soluzioni ad hoc non bastano più. Abbiamo bisogno di maggiore solidarietà nel presente e nel futuro e deve essere una solidarietà duratura. Dobbiamo aprire delle vie di migrazione legale per l’Europa, abbiamo bisogno di migranti qualificati. Le proposte della Commissione ci sono da tempo, vi invito a utilizzarle. Le sanzioni verso gli Stati membri vanno applicate dove lo stato di diritto è in pericolo”.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)