L’AGGRESSIONE CON L’ACIDO. Il PG di Cassazione: “I figli non si tolgono nemmeno ai mafiosi, il bimbo di Martina Levato e Alexander Boettcher – entrambi in carcere – sia affidato ai nonni materni”. Contrario il Comune di Milano, tutore del piccolo

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“I figli non si tolgono nemmeno ai mafiosi perché ogni bambino ha diritto a crescere nella famiglia dove è nato”. È quanto ha detto il PG della Corte di Cassazione Francesca Ceriani, che ha chiesto di affidare il bambino di Martina Levato e Alexander Boettcher – entrambi in carcere dal Dicembre 2014 per i blitz con l’acido – ai nonni materni.

“Anche se Alexander Boettcher e Martina Levato sono responsabili di crimini raccapriccianti – ha continuato Ceriani – dare in adozione il loro figlio equivarrebbe a una non consentita operazione di genetica familiare, come se il piccolo fosse nato con una macchia. I nonni materni sono idonei a crescerlo e ne hanno diritto”.

I nonni della ragazza, al termine dell’udienza, sono scoppiati in lacrime. La decisione della Suprema Corte è attesa nelle prossime settimane.

Il commento del legale della Levato

“Il PG ha riconosciuto la validità delle nostre posizioni e ha sottolineato come i nonni materni abbiano tutto il diritto di crescere il nipote”, ha spiegato l’avvocato Laura Cossar, che assiste l’ex studentessa della Bocconi, condannata a 20 anni per gli attacchi ai suoi ex fidanzati con il liquido corrosivo. Il legale ha proposto in aula anche un’altra possibile soluzione: Marina potrebbe scontare la sua pena all’ICAM, l’istituto a custodia attenuata per le madri detenute fino ai 6 anni di età del bambino e poi chiedere eventualmente gli arresti domiciliari.

Il commento del Comune di Milano

Il Comune di Milano, costituitosi in Cassazione come tutore del figlio di Martina Levato e Alexander Boettcher, ha chiesto alla Suprema Corte di respingere la richiesta dei familiari del bimbo, nonni compresi, che vogliono ottenere l’affidamento del bambino, e la revoca della dichiarazione di adottabilità: “Rispettiamo le figure di questi nonni – ha detto il legale rappresentante del sindaco Giuseppe Sala – ma l’impegno che vogliono assumersi è sproporzionato alle loro forze, al divario di età, alla durata pesante della pena alla quale sono stati condannati i genitori del bambino che non potranno quindi subentrare presto ai nonni, e al fatto che le aggressioni con l’acido che hanno compiuto denotano un totale deficit di senso civico che può certo essere colmato, ma solo attraverso un processo lungo e dall’esito incerto”.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)