LA COMMEMORAZIONE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE. L’11 Novembre, i leader del mondo si sono ritrovati a Parigi per ricordare la fine del conflitto del ’15-’18. Il presidente francese Macron: “Dobbiamo porre la pace al posto più alto di tutti”

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armistizio

I leader del mondo si sono ritrovati l’11 Novembre a Parigi per commemorare la fine della prima Guerra Mondiale. In un primo momento un blitz delle Femen aveva bloccato il convoglio del presidente Trump protestando contro i “falsi pacificatori”, poi, all’Arco di Trionfo, 72 capi di Stato e di governo hanno ascoltato il discorso del presidente francese Emmanuel Macron. Tutte le campane di Parigi e dei luoghi simbolo della prima Guerra Mondiale in Francia hanno suonato alle 11, la stessa ora in cui – 100 anni fa – c’è stata la fine delle ostilità a conclusione della guerra ’15-’18.

Le parole di Macron

“Tutti noi, leader politici, dobbiamo, in questo 11 Novembre 2018, riaffermare davanti ai nostri popoli la nostra reale e immensa responsabilità: quella di trasmettere ai nostri figli il mondo che le generazioni precedenti hanno sognato”, ha affermato dal presidente francese. Rivolto ai 72 capi di Stato e di governo presenti, il leader dell’Eliseo ha chiesto di “porre la pace al posto più alto di tutti”. “Insieme – ha aggiunto Macron – scongiuriamo le minacce che sono il riscaldamento climatico, la povertà, la fame, le malattie, tutte le disuguaglianze e l’ignoranza. La Francia saluta con rispetto e gravità i morti delle altre nazione che un tempo ha combattuto”.

Gli altri leader presenti

Il presidente statunitense Donald Trump è arrivato con la moglie Melania, ha camminato lentamente passando a stringere le mani di Macron e degli altri in prima fila. Poi ha parlato con la cancelliera tedesca Angela Merkel, accanto alla quale ha seguito la cerimonia.  Per ultimo il presidente russo Vladimir Putin, a passo veloce, che ha stretto la mano a Trump facendogli il segno di “ok” con il pollice alzato. In prima fila fra i leader il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella.

Le parole di Putin

“Bella cerimonia a Parigi per commemorare la fine della prima Guerra Mondiale”. Il presidente russo Vladimir Putin ha auspicato che Mosca e Washington ripristinino il dialogo su vasta scala a tutti livelli. “Sia loro che noi siamo determinati a ripristinare il dialogo, ma ancora più importate è condurlo non solo ad alto livello ma a livello di esperti – ha affermato Putin in un’intervista da Parigi –  spero che questo processo di colloqui su vasta scala venga ripristinato. Siamo in ogni caso pronti al dialogo, non siamo noi a ritirarci dal trattato sulla riduzione dei missili nucleari a medio e corto raggio, sono gli americani ad avere in programma di farlo”.  E di “buon colloquio” con il presidente statunitense ha parlato Putin, rispondendo alla domanda se avesse avuto modo di parlare con Trump in occasione del pranzo organizzato all’Eliseo in onore dei capi di Stato e di governo.

Le parole della Merkel

La cancelliera tedesca Angela Merkel, in apertura del Forum sulla Pace, si è invece concentrata sulla minaccia del nazionalismo: il “progetto europeo di pace” nato dopo il 1945 è minacciato dall’ascesa del nazionalismo e del populismo. “Vediamo chiaramente che la cooperazione internazionale, un equilibrio pacifico fra gli interessi degli uni e degli altri e anche il progetto europeo di pace – ha detto la cancelliera – sono di nuovo rimessi in discussione. La pace che abbiamo oggi, che a volte ci sembra troppo facile, questa pace è lungi dall’essere scontata e dobbiamo batterci per essa”. La cancelliera se l’è presa con “un nazionalismo con i paraocchi” e si è detta preoccupata “che si ricominci ad agire come se si potesse puramente e semplicemente ignorare le nostre relazioni e i nostri impegni reciproci”.

Le preoccupazioni sulla Pace

Lo stesso Macron, aprendo il Forum sulla Pace, ha detto che “nazionalismo, razzismo, antisemitismo ed estremismo rimettono in causa l’orizzonte che il nostro popolo attende”, quello della pace. Prima di passare la parola alla Merkel e poi al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, il presidente francese ha detto che “dipende da noi” che il mondo conservi una pace durevole oppure “il mondo cadrà in un nuovo disordine”. Macron ha sottolineato che il forum ha “vocazione annuale di riunire tutte e tutti per promuovere azioni concrete, per far avanzare ogni anno di più il lavoro della pace”. Il mondo, per il presidente francese, è “indebolito da crisi destabilizzanti per la società”, legate anche a migrazioni, ambiente, terrorismo, proliferazione nucleare, cybercriminalità.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)