L’INCONTRO TRA STATI UNITI E CINA. La questione della guerra commerciale, che rischia di danneggiare la crescita globale, è tornata in auge in occasione del G20 di Osaka, in Giappone. Trump dopo il bilaterale: “I negoziati stanno continuando”

trump xi jinping

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La questione della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, che rischia di danneggiare la crescita economica globale, è tornata in auge in occasione del summit del G20 ad Osaka, in Giappone, dove Trump e Xi si sono incontrati di sfuggita e si sono preparati per i colloqui individuali del 29 Giugno 2019.

Gli Stati Uniti e la Cina hanno raggiunto un accordo per la ripresa dei negoziati commerciali: è l’esito del bilaterale tra il presidente statunitense Donald Trump e l’omologo cinese Xi Jinping a margine del G20 di Osaka, in Giappone. Così Trump alla fine dell’incontro: “I colloqui tra Stati Uniti e Cina sono ritornati in carreggiata”, aggiungendo che “i negoziati stanno continuando”.

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina è cominciata il 23 Marzo 2018, quando Washington ha imposto dazi del 25% e del 10% sulle importazioni dall’estero rispettivamente di acciaio e alluminio. Vista l’esclusione dell’Europa, di Canada e Messico, dell’Australia, Corea del Sud, Argentina e Brasile da questa tassazione, la decisione ha direttamente colpito la Cina. Lo stesso giorno, Trump ha annunciato un piano di tariffe e sanzioni commerciali sui beni importati per un valore stimato intorno ai 60 miliardi di dollari. Pechino ha risposto il giorno seguente, annunciando tasse nei confronti di 128 prodotti americani per un valore di 3 miliardi di dollari.

Il 6 Luglio 2018 gli Stati Uniti hanno imposto dazi addizionali del 25% su altri prodotti cinesi, per un valore di altri 34 miliardi di dollari, dando avvio, secondo Pechino, alla “più grande guerra commerciale della storia economica”.

Un’ulteriore trance di tariffe è stata implementata da entrambi i Paesi alla mezzanotte del 23 Agosto 2018, tariffe del 25% su beni dal valore complessivo di altri 16 miliardi di dollari. Le tariffe americane si applicavano a 279 categorie di prodotti cinesi, inclusi prodotti chimici, attrezzature ferroviarie, materie plastiche e semiconduttori. Quelle cinesi, invece, sono dirette contro 333 categorie di prodotti americani, tra cui carbone, rame, prodotti in acciaio, combustibili e attrezzature mediche.

Dopo più di un anno di guerra commerciale, i dazi americani sono arrivati a colpire quasi la totalità dei prodotti cinesi esportati negli Stati Uniti. Dal 9 Maggio 2019, giorno in cui il presidente americano Donald Trump ha incontrato la sua controparte cinese in un ultimo round cruciale di negoziati nella capitale statunitense, nessun altro colloquio era stato programmato tra i principali negoziatori dei due Paesi.

In seguito all’incontro si è di fatto determinata una situazione di stallo, con Washington che, proprio il 10 Maggio 2019, ha imposto una serie di nuovi dazi sui prodotti cinesi per un valore di 250 miliardi di dollari, tassando praticamente quasi tutte le importazioni dalla Cina. Successivamente, il 13 Maggio 2019, anche Pechino ha annunciato l’aumento delle tariffe su una serie di prodotti provenienti dagli Stati uniti, per un totale di 60 miliardi di dollari.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)