Tempo medio di lettura: 1 minuti
Il mese di Maggio è iniziato all’insegna dell’alta tensione in Venzuela, con crescenti scontri in piazza soprattutto da quando l’autoproclamato presidente ad interim, Juan Guaidó, ha lanciato quella che ha definito la “mobilitazione finale per la libertà”.
Per tutta risposta, il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha diffuso un messaggio a reti unificate dalla base militare Fuerte Tiuna, a Caracas: “Le nostre forze armate devono dare una lezione storica in questo momento. È giunta l’ora di combattere. È giunto il momento di dare un esempio e dire che in Venezuela c’è una forza armata coerente, fedele e coesa. Siamo in combattimento. Massima morale in questa battaglia per disarmare qualsiasi traditore, qualunque golpista. Oggi, e tutti i giorni i soldati marciano per la lealtà militare alla patria di Bolivar. Iniziamo oggi 2 Maggio”.
Il braccio di ferro tra Stati Uniti e Russia
Nel frattempo, la crisi venezuelana mette ai ferri corti Stati Uniti e Russia. Il segretario di Stato americano, Mike Pomeo, all’indomani di una giornata di violenti scontri, ha evocato la possibilità dell’intervento militare statunitense affermando che il presidente, Donald Trump, si tiene pronto: “Un intervento militare è possibile. Se sarà necessario, sarà quello che gli Stati Uniti faranno”. A quel punto, su richiesta americana, Pompeo ha voluto parlare con Lavrov.
Il capo della diplomazia russa ha messo in guardia da ulteriori passi “aggressivi” che potrebbero creare una situazione gravida di pericolose conseguenze. Lavrov ha anche denunciato che “l’interferenza di Washington negli affari interni di un Paese sovrano e le minacce ai suoi leader sono una grave violazione del diritto internazionale. Solo il popolo venezuelano ha il diritto di determinare il proprio destino – ha insistito – e per questo è necessario un dialogo tra tutte le forze politiche”.
Pompeo ha risposto che la Russia deve smettere di sostenere Maduro e ha detto che “l’intervento di Russia e Cuba è stato destabilizzante per il Venezuela e anche per le relazioni bilaterali russo-statunitensi”.
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)