LA CAMPAGNA ELETTORALE. Per il centro-sinistra, Renzi replica a Berlusconi sul tema migranti: “Il trattato di Dublino è sbagliato, ma non l’ha firmato il mio governo. Era il 2003”. Sul M5S: “L’incompetenza è il nostro avversario”

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In queste settimane verso il voto delle elezioni politiche del prossimo 4 Marzo, Typing Post vi offre un panorama a 360 gradi con le dichiarazioni dei diversi esponenti politici in merito ai temi di dibattito principali. La campagna elettorale di centro-sinistra vede il segretario del PD, Matteo Renzi, rispondere immediatamente all’intervento di Silvio Berlusconi sulla questione migranti.

Sui migranti

“Oggi il presidente Silvio Berlusconi ha detto a Canale 5, ospite di Barbara D’Urso, che l’emergenza migranti “è tutta colpa di Renzi e della sinistra che hanno firmato il trattato di Dublino, che hanno scelto in maniera scellerata di prendersi carico dei migranti che sbarcano in Italia”. Su una cosa Berlusconi ha ragione e su una ha torto. Ha ragione sul fatto che il trattato di Dublino ha stabilito che la gestione dei migranti che arrivano in un Paese è competenza esclusiva di quel Paese. Da Dublino in poi l’Italia ha il dovere di occuparsi da sola dei migranti che arrivano in Italia. Ha torto su un piccolo dettaglio. Quel trattato – sbagliatissimo e che noi stiamo chiedendo di cambiare – non l’ha firmato il mio Governo. Era il 2003. Quel trattato sbagliato che ha messo in difficoltà l’Italia lo ha firmato il Governo della Repubblica guidato da Silvio Berlusconi. Lo ha firmato lui, non io. Vorrei una campagna elettorale civile basata sui fatti, non sulle invenzioni. Per me firmare il trattato di Dublino è stato un errore. Ma lo ha fatto Berlusconi, non il mio Governo. Qualcuno è in grado di smentirmi?”.

Sul Movimento Cinque Stelle

Così il segretario del PD Matteo Renzi nel suo intervento all’assemblea nazionali degli amministratori locali Dem al Lingotto, citando le vicende di M5S a Roma e Torino: “Non puoi gridare onestà e alla prova dei fatti dimostrarti incapace di risolvere i problemi. Benedetto Croce diceva che governo onesto è quello capace. E allora l’incompetenza è il nostro avversario alle elezioni politiche 2018. Ci sono 50 giorni per andare a vincere e voglio che il PD si metta in campo senza paura. Per mesi e mesi si è parlato del buon governo dei Cinque Stelle a Torino, ma per prima cosa hanno tagliato sulla cultura. Noi non vogliamo fare polemica ma mostrare una diversità. Noi siamo gli amministratori che non falsificano i bilanci, non mettono cinque milioni in più a penna. E nella nostra città i revisori dei conti non si dimettono. Non possiamo stare sempre sulla difensiva facendo raccontare che sprechiamo i soldi pubblici, perché non è così. Se con me si fossero dimessi i revisori dei conti, ci avrebbero portato via”.

Sul centro-destra

“Se guardate i giornali gli editorialisti hanno già votato e i titolisti già deciso. Hanno letto i sondaggi e detto che ha vinto il centro-destra: si sono dimenticati di leggere la legge elettorale che per due terzi premia non le coalizioni ma il primo partito. La sfida per il primo posto alle elezioni non è tra Berlusconi e Salvini ma tra PD e M5S. Lo dico ai moderati: l’alternativa al PD non è il centro-destra ma il M5S”.

Sul candidato PD

“È una partita di squadra. Ecco perché non è importante qual è il nome che va a palazzo Chigi ma che sia del PD. E non per il PD, ma per l’Italia. Possiamo dare un messaggio alla sinistra e ai moderati di voto utile? Sì, un voto alla sinistra radicale porta a far passare un candidato di destra e rischia di mandare un leghista in Parlamento o alla guida di una Regione. Possiamo fare un appello al voto utile anche sui moderati perché le persone moderate lo vedono nell’azione quotidiana il bicchiere mezzo pieno. E quelli che tornano oggi e promettono miracoli, i moderati lo sanno che sono gli stessi che hanno governato per decenni senza aver risolto i problemi”.

La campagna elettorale: l’intervento di Berlusconi

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)