IL BILANCIO DI UN ANNO DEL GOVERNO MELONI. Dal trionfo personale, le ambizioni della premier vanno ben oltre i confini dell’Italia: in vista delle elezioni, Giorgia potrebbe guidare la nuova destra europea

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni

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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Un anno fa, il 25 Settembre 2022, il partito di Giorgia Meloni ha vinto le elezioni.

In soli dieci anni, l’attuale presidente del Consiglio è stata capace di far crescere Fratelli d’Italia dall’1,96 al 26%: il suo è stato essenzialmente un successo personale. Tale trionfo, però, ha suscitato timori in molti italiani ed europei: inizialmente si pensava infatti che avrebbe portato il Paese verso l’estrema destra, mettendo in pericolo la democrazia.

Sulla soglia del secondo anno di governo, invece, la percezione che trapela dalla stampa nazionale e internazionale è nettamente diversa: ci sono articoli rassicuranti sulla “svolta moderata” di Giorgia Meloni e altri che descrivono i suoi “molteplici volti”, delineando i tratti di una leader pragmatica.

Le ambizioni di Giorgia Meloni

Le ambizioni di Meloni vanno ben oltre i confini dell’Italia: dopo aver preso il potere a Roma, ora ha gli occhi puntati sull’Europa. A otto mesi dalle elezioni del Parlamento europeo, la presidente del Consiglio vorrebbe essere un modello da imitare per altri populisti di destra, mostrando solidarietà con l’Unione europea e la NATO all’estero per avere mano libera nel proprio Paese.

Prova ne sia che non ci sono stati scontri con Bruxelles o con l’Occidente, anzi. Dall’Algeria alla Tunisia alla Libia e all’Etiopia, Meloni ha lanciato un’offensiva diplomatica in Africa che le è valsa il rispetto di tutta l’Europa, anche se i suoi sforzi hanno lo stesso obiettivo di impedire agli stranieri di raggiungere l’Italia. Con il suo netto atteggiamento filoccidentale sull’Ucraina si è guadagnata il rispetto anche degli alleati della NATO. Si è inoltre schierata con l’Occidente sulla politica cinese e sta cercando di tirar fuori l’Italia dalla Belt and road initiative di Pechino (la nuova Via della Seta) senza perdere la faccia, dopo che nel 2019 eravamo l’unico Paese del G7 ad aderire a questo vasto programma cinese d’investimenti.

La strategia di Giorgia Meloni

L’obiettivo della sua strategia è chiaro: l’opinione pubblica deve dimenticare i toni bellicosi che la leader di Fratelli d’Italia ha usato per mobilitare i suoi sostenitori in vista delle elezioni. Meloni si sta reinventando, il mondo del populismo di destra è diventato troppo piccolo per lei. Ci si può fidare di questa trasformazione o sta solo cercando di consolidare il potere personale prima di riprendere con più forza le sue vecchie posizioni?

Quel che è certo, per ora, è che sebbene siano stati mesi di slogan più che di risultati effettivi, il governo Meloni entra nel suo secondo anno con un consenso paragonabile a quello degli inizi. Gli alleati possono scegliere se unirsi a lei o diventare irrilevanti, mentre sul fronte dell’opposizione non c’è molto da temere visto che la sinistra italiana è come spesso accade ai ferri corti su diverse questioni.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)