LA QUESTIONE MEDIORIENTALE. Il Consiglio europeo – dopo cinque ore di discussione sul linguaggio da usare nelle conclusioni – chiede “corridoi umanitari e pause per esigenze umanitarie” al fine di consentire l’accesso di aiuti a Gaza

Il Consiglio europeo chiede "corridoi umanitari e pause per esigenze umanitarie" per consentire l'accesso di aiuti a Gaza

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Il Consiglio europeo chiede “corridoi umanitari e pause per esigenze umanitarie” per consentire l’accesso di aiuti a Gaza

Il Consiglio europeo chiede “corridoi umanitari e pause per esigenze umanitarie” al fine di consentire l’accesso di aiuti a Gaza.

Il 26 e 27 Ottobre si è riunito a Bruxelles, in Belgio, il Consiglio europeo che ruota intorno ai temi del Medioriente, dell’Ucraina, dei migranti e dell’economia.

La discussione sulla questione mediorientale

Cinque ore di discussione sono state necessarie per riuscire a scrivere le conclusioni su Gaza. L’ostacolo è stato il linguaggio da utilizzare delle conclusioni del Consiglio.

Alcuni Paesi al tavolo avevano chiesto di usare una formula più forte di “pause umanitarie”, che si avvicinasse il più possibile alla richiesta di un “cessate il fuoco” come proposto dalla Russia al Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Alla fine si è scelto “corridoi umanitari e pause per esigenze umanitarie” al fine di consentire l’accesso di aiuti per i palestinesi di Gaza.

Le conclusioni sulla questione mediorientale

“Il Consiglio europeo esprime la sua più grande preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza e chiede un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro e senza ostacoli e aiuti per raggiungere i bisognosi attraverso tutte le misure necessarie, compresi i corridoi e le pause per le esigenze umanitarie. L’Unione europea lavorerà a stretto contatto con i partner della regione per proteggere i civili, fornire assistenza e facilitare l’accesso a cibo, acqua, cure mediche, carburante e riparo, garantendo che tale assistenza non sia abusata da parte delle organizzazioni terroristiche”.

“Il Consiglio europeo richiama alla necessità di evitare un’escalation a livello regionale e di impegnarsi a tale riguardo con i partner, compresa l’Autorità palestinese. L’Unione europea è pronta a contribuire al rilancio di un processo politico sulla base della soluzione a due Stati, anche attraverso una Giornata di impegno per la pace, e accoglie con favore le iniziative diplomatiche in materia di pace e sicurezza e sostiene l’imminente svolgimento di una conferenza internazionale di pace”. Si esprime poi “la necessità di combattere la diffusione della disinformazione e dei contenuti illegali e sottolinea la responsabilità giuridica delle piattaforme in tale contesto”.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)