Il senso dello Stato dell’Unione: realizzare le promesse, risolvere i problemi e progettare il futuro

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Amati Lettori,

il presidente della Commissione UE Jean-Claude Juncker ha tenuto il suo ultimo discorso sullo Stato dell’Unione europea. Troppo spesso è abitudine dei leader politici – soprattutto quelli italiani, in questo momento storico – ricorrere ad un nazionalismo che cerca capri espiatori da distruggere invece di farci coesistere in modo migliore.

L’Unione europea sta affrontando un momento decisivo. Mancano soltanto 250 giorni alle elezioni del Parlamento europeo del 23-26 Maggio 2019, l’esercizio democratico di più grande portata del nostro continente.

La situazione sempre più instabile a livello mondiale rende più necessario che mai agire per far sì che l’Unione europea sia in grado di proteggere i propri cittadini, dare loro forza e difenderli. Occorre dunque darsi da fare senza tregua per costruire un’Europa più unita, più forte e più democratica.

Juncker ha dichiarato: “Nei prossimi mesi di quest’anno e nel 2019 dobbiamo continuare a lavorare duramente per portare avanti la nostra tabella di marcia in vista del vertice di Sibiu, in programma il 9 Maggio 2019, che ha ottenuto un forte appoggio dal Parlamento europeo ed è stata inserita nell’agenda dei leader. Dobbiamo ora concentrarci su tre punti: realizzare ciò che abbiamo promesso, risolvere i problemi che ci impediscono di andare avanti e dare all’Unione europea una prospettiva per il futuro”.

La priorità assoluta per tutte e tre le istituzioni – il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione – dev’essere quella di trovare rapidamente un accordo in merito a tutte le proposte legislative rimaste ancora in sospeso prima delle elezioni del Parlamento europeo.

Oltre a questo, vi sono alcune importanti questioni fondamentali da affrontare insieme in maniera decisiva. Come ha affermato lo stesso Juncker: “Nonostante la divergenza di pareri, dobbiamo portare a termine il lavoro nell’ambito della migrazione, al fine di ottenere il più presto possibile un sistema europeo comune di asilo ben funzionante, basato sui principi di responsabilità e solidarietà”.

Occorrono anche misure concrete per consolidare l’Unione economica e monetaria. Tale Unione rafforzerà il ruolo dell’euro a livello internazionale. Dobbiamo affrontare le tensioni crescenti del sistema commerciale globale in un modo che consenta di preservare e rafforzare il sistema internazionale fondato sulle regole al cui centro l’Unione europea intende restare.

Infine, cosa non meno importante, bisogna trovare un accordo con il Regno Unito, al fine di garantire il suo recesso ordinato dall’Unione il 29 Marzo 2019, aprendo al tempo stesso prospettive chiare per un’intensa collaborazione futura con un Paese che resterà sempre un nostro vicino e uno stretto alleato.

Mentre siamo alle prese con le faccende che occupano i nostri pensieri quotidiani, non dimentichiamo di appartenere a una famiglia più grande che – a modo suo – cerca di tener fede alle promesse, rimuovere gli ostacoli che si presentano e costruire una strada di successo per il futuro.

Buona Settimana.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)