LA QUESTIONE DELL’IRAN. Continuano le proteste contro il governo e la condizione economica. La Guida suprema Khamenei accusa “i nemici” di colpire le istituzioni islamiche, il presidente Rohani fa appello all’unità. Trump: “Stanno fallendo”

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Continuano le proteste antigovernative in Iran, il bilancio delle vittime è salito a quota 23. Secondo la TV di Stato, gli scontri sono iniziati quando i dimostranti hanno cercato di rubare armi dalla stazione di polizia.

Il commento di Khamenei

La Guida suprema iraniana, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha accusato “i nemici dell’Iran” per le proteste: “hanno rafforzato l’alleanza per colpire le istituzioni islamiche” del Paese durante i recenti incidenti. “Con i diversi strumenti come denaro, armi, politica e sistemi di sicurezza, i nemici hanno provato a minare il sistema”.

Il commento di Rohani

Il presidente iraniano, Hassan Rohani, ha fatto appello all’unità contro un “piccolo gruppo di violenti”: “Le critiche e le proteste sono un’opportunità, non una minaccia. La nazione stessa risponderà a rivoltosi e delinquenti. La nostra nazione affronterà questa minoranza che urla slogan contro la legge e insulta la santità ed i valori della rivoluzione”.

Il commento di Trump

Il presidente statunitense, Donald Trump, ha twittato: “L’Iran sta fallendo ad ogni livello, malgrado il terribile accordo fatto con l’amministrazione Obama. Il grande popolo iraniano è stato represso per tanti anni. Sono affamati di cibo e libertà. Assieme ai diritti umani la ricchezza dell’Iran viene saccheggiata. È TEMPO DI CAMBIARE!”.

Le motivazioni della protesta

Il governo iraniano nel mese di Dicembre ha presentato la legge di bilancio 2018: aumento del 70% del prezzo della benzina, +40% di luce e gas, triplicata l’imposta sui viaggi all’estero, aumento delle multe stradali, abolizione dei sussidi governativi diretti per 20 milioni di persone, un quarto della popolazione dell’Iran. Una stretta “d’austerità” che ha innescato una bolla di inflazione speculativa che in poche settimane ha portato al raddoppio del prezzo della carne e delle uova, ed anche il prezzo del pane è aumentato del 33%. Negli ultimi due anni una ventina di banche e istituti di credito nel Paese sono falliti e centinaia di migliaia di risparmiatori hanno visto sfumare i propri risparmi. Un fenomeno che già dal mese di Novembre ha spinto la gente a manifestare pacificamente per le strade di Teheran. A tali proteste, che venivano tollerate dalla polizia, hanno partecipato anche parlamentari ed esponenti politici che chiedevano al governo di occuparsi dei soldi della gente. Il governo di Rohani ha garantito che tutti avrebbero riavuto i propri risparmi, ma in realtà la crisi potrebbe durare anni e con l’inflazione galoppante, riprendere la stessa somma di soldi dopo anni, significa di fatto perderli.

Le proteste in Iran, Trump: “Il mondo vi sta guardando”
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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)