Pane e olio ai bambini non in regola con la mensa scolastica. Fedeli: “Umiliante e discriminante”

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Nel Comune toscano di Montevarchi (AR), il sindaco Silvia Chiassai ha deciso di dare solo pane olio ai bambini non il regola con il pagamento della mensa scolastica.

La voce del ministro Valeria Fedeli

Sul caso è intervenuta Valeria Fedeli, ministro dell’Istruzione: “Faccio una ferma condanna sulla scelta fatta dalla sindaca. Non si può sempre far pagare pegno ai bambini. Vi rendete conto di cosa significhi per quel bambino, quella bambina, che non ha responsabilità, che non può porre rimedio alle scelte anche sbagliate dei propri genitori, trovarsi in una classe in cui viene differenziato il suo cibo rispetto a quello delle sue compagne e dei suoi compagni? Vuol dire umiliarlo, vuol dire fargli vivere una discriminazione e questo è inaccettabile, in particolare in un ambito scolastico, in una fase nella quale si deve invece sostenere inclusione, uguaglianza, rispetto, cioè far vivere ciascun bambino, ciascuna bambina, dentro un ambito educativo con grande e profondo rispetto. La cosa che a me fa veramente arrabbiare e che considero non accettabile è che se ci sono responsabilità degli adulti, adulti che sbagliano, non può essere che siano i bambini a pagare è un tema che abbiamo già  affrontato quando discutevamo della questione della vaccinazione. È una cosa che non può accadere”.

La voce del sindaco di Montevarchi

La prima cittadina di Montevarchi, dal canto suo, difende la sua scelta: “Io non ho lasciato i bambini senza pasto come hanno fatto i loro genitori da irresponsabili, non lo avrei mai fatto. Non dovevamo neppure arrivare a questo perché un genitore che sa di non aver pagato, che viene avvisato e al termine della scadenza lascia il proprio figlio senza mangiare compie un atto non responsabile. Noi il pasto con olio, pane, frutta e acqua glielo abbiamo dato. Qui a Montevarchi chi pagava i servizi era considerato uno “stupido” dal momento che il Comune non controllava e nessuna pagava, prova ne  che mi sono ritrovata un buco di 530 mila euro costituito da trasporti e mense per l’appunto. Io sono psicoterapeuta e non avrei mai lasciato i bambini soli, tanto vero che hanno mangiato con altri 200 bambini che scelgono di portare il pasto da casa e che non si sentono discriminati per il fatto che mangiano in una stanza diversa, per ragioni logistiche e di servizio, da chi usufruisce dei pasti mensa. Ci tengo a precisare che, se una famiglia non può provvedere, viene seguita dai servizi sociali che a Montevarchi seguono il 100% dei non abbienti, non abbiamo mai lasciato solo nessuno”.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)