Ecco il nostro Maestro, potente in parole e opere: ci indica la strada e si prende cura di noi

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L’Angelus del Papa

Nell’Angelus del 28 Gennaio, Bergoglio ha analizzato l’evento dell’esorcismo – nell’ambito della narrazione indicata come la “giornata di Cafarnao”- attraverso il quale Gesù è presentato come profeta potente in parole e in opere. Egli entra nella sinagoga di Cafarnao di sabato e si mette a insegnare; le persone rimangono stupite delle sue parole, perché non sono parole ordinarie, non assomigliano a quanto loro ascoltano di solito. Al tempo stesso, Gesù si rivela potente anche nelle opere. Nella sinagoga di Cafarnao c’è un uomo posseduto da uno spirito immondo: poche parole di Gesù bastano per ottenere la vittoria su Satana. Gesù è il nostro Maestro, potente in parole e opere. Un maestro e un amico, che ci indica la strada e si prende cura di noi, specialmente quando siamo nel bisogno.

Ecco la versione integrale delle Parole del Papa.

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Il Vangelo di questa domenica fa parte della più ampia narrazione indicata come la “giornata di Cafarnao”. Al centro dell’odierno racconto sta l’evento dell’esorcismo, attraverso il quale Gesù è presentato come profeta potente in parole e in opere.

Egli entra nella sinagoga di Cafarnao di sabato e si mette a insegnare; le persone rimangono stupite delle sue parole, perché non sono parole ordinarie, non assomigliano a quanto loro ascoltano di solito. Gli scribi, infatti, insegnano ma senza avere una propria autorevolezza. E Gesù insegna con autorità. Gesù, invece, insegna come uno che ha autorità, rivelandosi così come l’Inviato di Dio, e non come un semplice uomo che deve fondare il proprio insegnamento solo sulle tradizioni precedenti. Gesù ha una piena autorevolezza. La sua dottrina è nuova e il Vangelo dice che la gente commentava: “Un insegnamento nuovo, dato con autorità” .

Al tempo stesso, Gesù si rivela potente anche nelle opere. Nella sinagoga di Cafarnao c’è un uomo posseduto da uno spirito immondo, che si manifesta gridando queste parole: “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!”. Il diavolo dice la verità: Gesù è venuto per rovinare il diavolo, per rovinare il demonio, per vincerlo. Questo spirito immondo conosce la potenza di Gesù e ne proclama anche la santità. Gesù lo sgrida, dicendogli: “Taci! Esci da lui”. Queste poche parole di Gesù bastano per ottenere la vittoria su Satana, il quale esce da quell’uomo “straziandolo e gridando forte”, dice il Vangelo.

Questo fatto impressiona molto i presenti; tutti sono presi da timore e si chiedono: “Ma, chi è mai questo? […] Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!”. La potenza di Gesù conferma l’autorevolezza del suo insegnamento. Egli non pronuncia solo parole, ma agisce. Così manifesta il progetto di Dio con le parole e con la potenza delle opere. Nel Vangelo, infatti, vediamo che Gesù, nella sua missione terrena, rivela l’amore di Dio sia con la predicazione sia con innumerevoli gesti di attenzione e soccorso ai malati, ai bisognosi, ai bambini, ai peccatori.

Gesù è il nostro Maestro, potente in parole e opere. Gesù ci comunica tutta la luce che illumina le strade, a volte buie, della nostra esistenza; ci comunica anche la forza necessaria per superare le difficoltà, le prove, le tentazioni. Pensiamo a quale grande grazia è per noi aver conosciuto questo Dio così potente e così buono! Un maestro e un amico, che ci indica la strada e si prende cura di noi, specialmente quando siamo nel bisogno.

La Vergine Maria, donna dell’ascolto, ci aiuti a fare silenzio attorno e dentro di noi, per ascoltare, nel frastuono dei messaggi del mondo, la parola più autorevole che ci sia: quella del suo Figlio Gesù, che annuncia il senso della nostra esistenza e ci libera da ogni schiavitù, anche da quella del Maligno.
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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)