IL CASO CATALOGNA. Puigdemont annuncia la creazione di una “struttura stabile” per coordinare le azioni del governo dall’esilio di Bruxelles, volta a conseguire la “vittoria alle elezioni” del 21/12 e la “liberazione dei detenuti politici”

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L’ex presidente catalano, Carles Puigdemont, ha annunciato la creazione di una “struttura stabile” per coordinare le azioni del governo dall’esilio di Bruxelles, volta a conseguire la “vittoria alle elezioni” del 21 Dicembre e la “liberazione dei detenuti politici”, e contribuirà anche a “denunciare la politicizzazione della giustizia spagnola, la sua mancanza di imparzialità e la sua volontà di perseguire le idee”.

Annullata la dichiarazione d’indipendenza catalana

La Corte costituzionale spagnola ha dichiarato “nulla” la proclamazione della “Repubblica” indipendente adottata il 27 Ottobre scorso dal Parlamento catalano. La settimana scorsa su richiesta del governo di Madrid la consulta spagnola aveva sospeso in forma cautelare la dichiarazione di indipendenza catalana.

L’ex presidente del Parlamento catalano, Carme Forcadell, e altri due parlamentari catalani che sono comparsi dinanzi ai magistrati di Madrid, hanno detto che rispettano l’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione e hanno aggiunto che la dichiarazione di indipendenza della Catalogna approvata dal Parlamento catalano è stata un atto meramente simbolico.

Lo sciopero generale

I sindacati regionali hanno indetto per l’8 Novembre una giornata di sciopero generale per chiedere la liberazione dei membri del governo catalano e dei leader indipendentisti ritenuti “detenuti politici”.

L’obiettivo dei manifestanti è bloccare le principali arterie, in particolare quelle che servono Barcellona in entrata e in uscita. Il traffico è stato interrotto in 70 punti sulle strade e autostrade in Catalogna. La polizia ha potuto sgombrare le rotaie e consentire il normale funzionamento della rete ferroviaria regionale. L’alta velocità rimane invece paralizzata a Girona, dove i manifestanti hanno occupato le rotaie della stazione Renfe. Lo sciopero è seguito al 100% nelle università.

Migliaia di persone si sono concentrate su Piazza Sant Jaume a Barcellona, davanti al palazzo del governo, per chiedere la liberazione dei 10 “detenuti politici” catalani, fra cui 8 ministri, in carcere a Madrid. Nel corso della giornata sono previste altre concentrazioni davanti ai municipi di tutte le città catalane in occasione della giornata di sciopero generale.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)