Lettere alla professoressa: se ti manca qualcosa o qualcuno, capisci quanto era essenziale

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lettere alla professoressa

Cara professoressa,

in questi giorni tutti noi stiamo vivendo una situazione che non ci saremmo aspettati e mai avremmo voluto accadesse. Sta succedendo che un virus arrivato dalla Cina, chiamato Coronavirus, sta colpendo tutti i cittadini di tutto il mondo facendogli occupare tutti gli ospedali tanto che non c’è più posto in terapia intensiva e facendoli morire anche perché i medici addirittura devono decidere chi salvare in base all’età, a patologie pregresse e alla speranza di miglioramento.

A dir la verità, all’inizio di tutto questo mi sentivo normale: non provavo né caldo né freddo, continuavo ad essere del parere che era una normale influenza e che non bisognava diffondere tutto questo allarmismo. Andando avanti col tempo, però, quando il virus è arrivato anche in Italia ho iniziato a preoccuparmi e non poco: la Lombardia era la zona più colpita – adesso tutta l’Italia lo è, visto che è stata dichiarata zona rossa – e i casi aumentano di giorno in giorno. Questo mi mette ansia e mi fa preoccupare tantissimo.

Adesso come adesso penso che questo virus sia stato “inventato” per far diminuire la popolazione e penso anche che sia un interesse politico perché questo virus c’è in tutto il mondo, ma non lo vogliono dire così da non far crollare l’economia e perdere ancora soldi…

Io e la mia famiglia stiamo vivendo questa situazione molto seriamente: abbiamo preso le mascherine e i miei genitori (io no) escono solo per andare a fare la spesa e ovviamente quando tornano si lavano le mani e disinfettano i prodotti acquistati. Le mie giornate le passo semplicemente mangiando, studiando, leggendo, portando fuori il mio cane (vicino casa ovviamente), lavandomi le mani e dormendo.

Questa routine mi irrita assai perché vorrei uscire e andare nei centri commerciali, comprare qualcosa e vedere i miei amici! Non apprezzo niente di questa situazione, perché stando a casa a non far nulla e sentendomi dire che ci sono tantissimi morti al giorno non è affatto piacevole. Quando andavo a scuola avevo più impegni, ero più occupata, invece adesso non so più che fare.

Desidero e spero con tutta me stessa che questa situazione passi al più presto soprattutto perché quest’anno ho gli esami di terza media e dover saltare tutti questi giorni di scuola mi scoccia particolarmente! Questo isolamento forzato mi ha portata a riflettere sul fatto che dobbiamo goderci la vita, perché solo quando ti manca qualcosa o qualcuno capisci quanto era davvero importante ed essenziale per te.

Estele Angela Beloli 

Scuola secondaria di I grado di Bolgare (BG), Classe III A